Ferragosto è trascorso ma l’estate per fortuna non è ancora finita e io sto ancora cercando la formula aritmetica per leggere più libri senza moltiplicare magicamente il tempo. Alcuni ritengono che darsi un tot. di pagine da “consumare” in un lasso di tempo sia controproducente (per me, che ho manie di controllo e amo fare check sulle to-do list, funziona) e che sia meglio ritagliarsi volontariamente dei momenti della giornata in cui ti dici “basta, adesso leggo!” e dimentichi tutto il resto (cosa che per me si traduce puntualmente in un dissidio interiore: leggo oppure guardo Netflix? E poi magari finisco banalmente nei meandri dei video consigliati di gattini su Instagram fino alle 3 del mattino).

Dunque, per questa estate – che come sempre tengo a trascorrere tutta o in buona parte a casa dei miei, in Sicilia, al mare (Licata) – mi son portata dietro giusto tre libri per non esagerare. Come sempre, sono ottimista sui miei tempi: due sono ancora in lettura e uno non l’ho neanche cominciato, ma mi fa molto piacere consigliarli, assieme ad altri da leggere sotto l’ombrellone (o dove vi pare). Come vedrete, è una selezione totalmente soggettiva e variegata.

Libri in lettura

Liberati della brava bambina – Harper Collins

copertina di liberati della brava bambina tlon

SINOSSI
Cosa significa essere donna? Non alzare la voce, non ribellarsi. Obbedire al padre, al marito, alla società. Significa calma e sottomissione. Dover essere una brava bambina, poi una brava moglie e una brava madre. Eppure per qualcuna tutto questo non basta. Attraverso otto storie che spaziano dal mito alla contemporaneità, gli autori raccontano l’altra faccia della luna: e cioè come fin dagli albori dell’umanità, in saghe, leggende ed epopee letterarie, i modelli di donne forti sono sempre stati ridotti al silenzio. Ma dal nuovo racconto delle storie di Era, Medea, Daenerys, Morgana, Malefica, Difred, Elena, Dina, se ci si pongono le domande giuste, possono risultare modi diversi di vivere se stesse e la propria femminilità, di leggere i meccanismi che circondano e intrappolano. Con la guida della filosofia, che ci aiuta a domandarci il significato delle cose e ci indica un comportamento nel mondo, questi ritratti femminili insegnano come trasformare le gabbie in chiavi e volgere le difficoltà in opportunità. Solo così ci si potrà finalmente permettere di esistere, e non aver paura di fiorire. Fare filosofia aiuta a piazzare punti interrogativi alla fine delle parole, come fossero esplosivi. Non più “donna”, ma “donna?”, non più “si fa così”, ma “si fa così?”. Non più “è sempre stato così”, ma “è sempre stato così?”. In questo modo ogni preconcetto esplode, e si aprono passaggi segreti impensabili e altrimenti invisibili.

Maura Gancitano e Andrea Colamedici sono due filosofi i fondatori del progetto Tlon, un progetto di divulgazione culturale e casa editrice. Li seguo da tempo e li conosco personalmente, nutrendo per loro molta stima per tutto ciò che stanno creando.
Il libro Liberati della brava bambina mi è stato regalato da Maura e non vedo l’ora di finirlo, ne leggerete certamente su questo blog!

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Vi racconto un po’ di cosa parla il nostro ultimo libro

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Generazione Slut – Odoya

La copertina è illustrata direttamente da Morena di Le Sex En Rose!

SINOSSI
Slut‘ (zoccola), è una parola straordinaria. È semplicemente perfetta: forte, chiara e bellissima. È una di quelle parole esaurienti di quattro lettere della lingua inglese come cunt (figa) e fuck (scopare). Casualmente è anche l’anagramma di lust (desiderio), il che è una di quelle coincidenze sublimi che ti fanno chiedere se Dio esista davvero. È una fortuna che ‘slut‘ sia una parola straordinaria, perché si può dire che quasi ogni donna verrà chiamata slut almeno una volta nella vita. Anche se il doppiopesismo con cui si valuta la condotta sessuale di uomini e donne sta lentamente cambiando, è ancora un tabù essere una donna che vive apertamente la sessualità, e ancora di più andare a letto con persone diverse. La nuova giornalista di Vogue Karley Sciortino è in missione per rivendicare la parolaslut‘ intesa come persona che ricerca esperienze viscerali attraverso il sesso e che non se ne vergogna. Le slut sono speciali. Le slut sono radicali. E sono specialiste della gestione del tempo, perché riescono a gestire diversi partner a rotazione, il lavoro, il blog e la beauty routine. Non tutte sono qualificate per questo ruolo ambito. ‘Generazione Slut‘ è una chiamata alle armi, un memoir confessionale, un manifesto dell’essere slut, raccontato da una zoccola libertaria, sex-radical, edonista, dentro un miniabito in PVC rosa. È la testimonianza di una donna moderna che si fa strada tra sesso, amore, incontri occasionali, relazioni aperte, bisessualità, BDSM, rotture, sex work, sex party e il potere che deriva da una sessualità libera. La storia di una slut che vive per sempre felice e contenta.

Karley Sciortino è una scrittrice, conduttrice e produttrice che vive tra New York e Los Angeles. Nel 2007 ha fondato Slutever, blog che esplora la sessualità con ironia e intelligenza. È produttrice esecutiva e conduttrice di Slutever, docu-serie di Viceland che esplora diversi approcci alla sessualità umana.

Morena di Le Sex En Rose non ha bisogno di presentazioni: fondatrice del blog che parla di sessualità e ricerca del piacere senza tabù e in maniera brillante, dal 2017 collabora con Radio Deejay e con Urban Magazine. Tra le iniziative ricordiamo il progetto Instagram #MILLEMODIDI che rende visibile la masturbazione femminile e le Naked Interview, le interviste nude ad artisti e professionisti che contribuiscono a creare una cultura sex positive.
Inoltre, lei e suo marito Ivano sono due persone speciali cui voglio tanto bene!

Libri da cominciare

Il corpo che vuoi – Edizioni Black Coffee

SINOSSI
Una ragazza, A, vive in un’anonima città americana con la coinquilina, B, e il ragazzo, C. Mangia quasi solo ghiaccioli e arance, trascorre un assurdo quantitativo di tempo davanti alla TV, ipnotizzata dalla pubblicità o dal reality show che C ama tanto, e plasma il proprio corpo su un modello di bellezza che esiste solo sullo schermo. Nel frattempo B tenta disperatamente di fare di sé una copia di A, appropriandosi delle sue cose e delle sue abitudini, mentre A cerca un senso alla propria vita al di là della dipendenza dal ragazzo. Si rilassa solo spiando la famiglia dall’altra parte della strada, che tuttavia un giorno scompare misteriosamente: padre, madre e figlia salgono in macchina camuffati da fantasmi e se ne vanno, lasciando sulla porta del garage una sinistra scritta.

Alexandra Kleeman è una giovane scrittrice di narrativa e saggistica, vincitrice nel 2016 del Bard Fiction Prize. I suoi scritti sono apparsi sulle principali riviste letterarie americane. Vive a New York e sta conseguendo il dottorato in Retorica a Berkeley.

Questo libro l’ho preso allo stand di Edizioni Black Coffee (casa editrice di letteratura nordamericana contemporanea con un occhio a esordienti e voci femminili) al Salone del Libro di Torino, scartando momentaneamente “Boy Erased” – che parla di una storia vera di “riconversione” forzata di un ragazzo omosessuale, da cui hanno tratto anche un film e che comunque è nella mia lista dei desideri – consigliata da Carla di Una Banda di Cefali, e quando Carla dà un consiglio libresco… non sbaglia mai!

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Un altro (d)anno – Mondadori

SINOSSI
Da novembre, mese in cui Valentina urla il suo primo vagito, a ottobre: un anno al contrario. La nascita, l’infanzia, la scuola, la famiglia, le gioie, gli amori, il sesso e un po’ di dolori. Né un diario, né un calendario, dodici mesi che parlano di una vita vissuta comodamente seduta su quattro ruote. Nessun caso clinico, solo la narrazione vivida e impertinente di una vita che incontra ostacoli a volte più imponenti delle barriere architettoniche, cercando di rendere stabile qualcosa che è nato in bilico. Non un’autobiografia, ma il racconto di dodici mesi lunghi trentasei anni. Un lunario un po’ lunatico e ribelle, tutto da inventare, da sfogliare o forse da spingere, come le ruote di Valentina. “È sempre stata una questione di ruote, della loro grandezza: il loro raggio, l’ampiezza delle mie azioni che cambiavano a ogni pit-stop di crescita. Le ruote sotto al sedere, le ruote in testa, ma soprattutto le ruote che mi portano lontano perché ho sempre bisogno di scappare, andare, un moto a luogo qualsiasi, perché la noia è la mia ombra.” Siamo troppo abituati a considerare la disabilità come la diretta conseguenza della malattia. Invece no, la malattia è un modo diverso di passeggiare nella vita. La malattia è come la verdura: prima accetti di mangiarla tutta, prima starai meglio e finirà la punizione. Un altro (d)anno è il racconto sfacciato di come si può mangiare la verdura sapendo poi di assaggiare anche un uovo di Pasqua anonimo, con una sorpresa da montare e smontare giorno dopo giorno. A volte scappa un “wow!”, a volte è solo un pieno di cioccolata che diventerà un brufolo sfrontato, spuntato al posto giusto in un momento sbagliato.

Valentina Tomirotti, laureata in Scienze della comunicazione e giornalista pubblicista. Online è conosciuta come Pepitosa, sui social snocciola post ruvidi etichettati come #perdire. È blogger senza essere troppo fashion, non rinuncia mai a tenere in mano una penna per riempire interi fogli mettendo in fila parole e soffiando forte per trovare sempre un nuovo inizio… (bio dal libro).

Io ho ricevuto questo libro in regalo da Valentina, che ringrazio molto, e non vedo l’ora di cominciarlo anche perché ci sono dei mesi dedicati agli incontri coi tipi di Tinder!

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Libri letti prima dell’estate ma che voglio consigliare

Ti chiamo domani – BAO Publishing

SINOSSI
Chiara fa l’Erasmus in Francia. Deve tornare a casa, e siccome il padre lavora nel ramo trasporti, accetterà il passaggio su un camion che torna in Italia, guidato da Daniele, un tipo schivo e taciturno. Due giorni sulla strada insieme porteranno i due a raccontarsi, a mettersi un poco a nudo. Impareranno qualcosa di prezioso ascoltandosi a vicenda, ma anche riflettendo entrambi sul modo in cui si raccontano. Da quell’incontro fortuito arriverà, per entrambi, la realizzazione del bisogno di dare una svolta alla propria vita.

Rita Petruccioli, qui al suo debutto come autrice, è una illustratrice nata a Roma nel 1982. Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Roma e all’ENSAD a Paris. I suoi lavori sono stati presentati in Italia, Francia, Germania e Corea e recentemente all’ARF!, il comic book festival di Roma.

Io ho conosciuto Rita e il suo libro alla sua presentazione a Milano e presto uscirà su queste pagine una mia intervista a lei! #staytuned

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Fai uno squillo quando arrivi – Rizzoli

SINOSSI
Nina ha trent’anni, i capelli ricci e un amore autoimmune nell’anima, “al quale si sopravvive, ma dal quale non si guarisce”. Come tante giovani single, per affrontare la giungla sentimentale di Milano colleziona appuntamenti più o meno riusciti con uomini conosciuti su Tinder, ma il ricordo del suo ex le brucia ancora dentro. Non importano i chilometri che li separano né le volte che si sono detti addio: la loro storia sembra impossibile da cancellare. Finché è lui a dimenticare tutto – o quasi – dopo un’overdose di LUV, potentissimo allucinogeno che dà l’illusione di viaggiare nel tempo. Ora l’ex di Nina è convinto di vivere alla fine degli anni Novanta: non sa cosa siano Facebook WhatsApp, comunica con sms e squilli e, soprattutto, crede di stare ancora con lei. Quando Nina torna in Puglia per l’estate, ad attenderla a casa trova rose rosse, lettere e compilation. Ed è costretta a chiedersi: quante volte si può amare la stessa persona sbagliata? Quanti tentativi sono ammessi prima di dichiarare una storia finita? Quand’è che l’ultima possibilità è davvero l’ultima? Un romanzo “revival” insolito e brillante che racconta i sentimenti prima delle dating app, quando la tecnologia era imperfetta e l’amore sembrava molto più facile.

Di questo libro di Stella Pulpo ho già scritto profusamente nella mia intervista a Stella proprio su questo blog – leggila qui – e anche se non è recente è una ottima lettura estiva, che a me aveva fatto sorridere ma anche riflettere e commuovere.

Leggi un estratto del libro.

Wish list per l’autunno

Non paga di avere già una libreria traboccante di libri in attesa di essere aperti, ecco la mia lista dei desideri per il rientro dalle vacanze!

Il mio anno di oblio e riposo – Feltrinelli

SINOSSI
La protagonista è una persona sola, tremendamente sola, seduta sul bordo del mondo. Orfana da anni, bella, ricca, colta, lascia il lavoro in una galleria d’arte e decide di imbottirsi di farmaci per dormire il più possibile e non provare nessun sentimento. Tra flashback di film anni ottanta, Whoopy Goldberg e Mickey Rourke in «9 settimane e mezzo», dialoghi surreali spesso spassosi, descrizioni di una New York patetica e scintillante, il libro ci spinge a chiederci se davvero possiamo mai sfuggire al dolore. Una strana favola nera, irriverente, in cui i personaggi non sono gradevoli, anzi spesso risultano insopportabili, ma Moshfegh riesce ugualmente a farci affezionare persino a Reva, l’amica fragile e buffa, o allo psichiatra pazzo che prescrive farmaci senza battere ciglio, mettendoci di fronte al lato più oscuro e incomprensibile dell’umanità.

Ottessa Moshfegh è nata a Boston. Ha vinto il Fence Modern Prize e il Believer Book Award. Suoi racconti sono apparsi sulla “Paris Review”, sul “New Yorker” e su “Granta”. Con Eileen, il suo primo romanzo, ha vinto il PEN/Hemingway Award per l’opera prima ed è stata finalista del National Book Critics Circle Award e del Man Booker Prize.

Leggendo la sinossi, mi sono sentita a tratti come la protagonista di questo libro, volendo spesso solo annichilirmi per non sentire nulla, ed è una sensazione che ho vissuto anche nel mio periodo di addiction sulle dating app come racconto nel mio libro “Tinder and the City. Per questo questo libro mi incuriosisce.

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I’m every woman – Fandango

SINOSSI
Ripensando a questo lavoro, sarcastico e irriverente, composto a soli vent’anni, Liv Strömquist – che oggi ne ha quaranta – afferma che da giovani si è più diretti e più punk, si dice tutto quello che si pensa fregandosene delle conseguenze. Ed è probabilmente così che si è formata, da fumettista autodidatta, scrivendo storie per sé e per le sue amiche senza censurarsi. L’interesse per le questioni di genere è iniziato già da adolescente, quando si è accorta che per ragioni culturali le donne tendono sempre a seguire gli uomini, ad accompagnarli passivamente.
I’m every woman nasce proprio dalla riflessione sul famoso detto secondo cui dietro ogni grande uomo ci sarebbe sempre una grande donna, che rimane però relegata nell’ombra. Così, mordace e sfrontata, la giovane Liv inizia una ricerca in cui passa in rassegna testi storici, filosofici e sociologici, miti, testi sacri e serie televisive. In testa alla classifica degli orrori troviamo dei veri e propri big: Edvard Munch, Jackson Pollock e Elvis Presley. Quest’ultimo pare tenesse praticamente prigioniera la sua giovanissima moglie narcotizzata. Strömquist non tralascia nemmeno i Barbapapà: perché il papà può essere un obeso, rosa e molliccio ammasso informe, mentre la madre deve essere giovane e sexy?

Liv Strömquist è una delle più note fumettiste svedesi ed è anche una popolare dj radiofonica. Dopo la laurea in Scienze Politiche ha esordito nel fumetto con Hundred Percent Fat (2005) cui hanno fatto seguito Operation (2006), Einstein’s Wife (2008), Prince Charles Feelings (2010) e Yes to Life (2011).  È un’attivista, si occupa di tematiche femministe e politiche di accoglienza. I suoi articoli sono pubblicati su Trade New, Galago, Ordfront
Magazine, Aftonbladet e Dagens Nyheter. Nel 2016 ha conseguito un dottorato honoris causa
dalla Malmö University. Il frutto della conoscenza, pubblicato da Fandango nel 2017, è
stato tradotto in venti paesi e ha venduto più di 50.000 copie in Svezia. Nel 2018 è uscito, sempre per Fandango Libri, I sentimenti del Principe Carlo e nel 2019 I’m Every Woman, scritto all’età di vent’anni.

Di Liv Strömquist ho già in lettura “Il frutto della conoscenza“, per il resto, io mi comprerei mezzo catalogo di Fandango (oltre che tutti i libri di Strömquist, che trovate qui), la loro sezione dedicata a sessualità e tematiche di genere è super ricca e interessante.

Tinder and the City – Agenzia Alcatraz

Ah, l’auto-promozione è un po’ da sfigati, lo so, ma non solo io ho definito il mio libro una lettura adatta alla leggerezza delle vacanze, ma vi avviso: non è una favola a lieto fine.

L’illustrazione della copertina è della bravissima Marica Zottino

SINOSSI
Come accade che a un certo punto due persone si ritrovino nude, pur senza conoscersi, avendo solo scambiato qualche parola via chat? Come si consuma un “rapporto occasionale”? E cosa succede dopo? Attraverso una carrellata di incontri fugaci, Marvi Santamaria ricostruisce un viaggio a metà tra realtà e finzione nel mondo degli appuntamenti che nascono dalle dating app come Tinder, che permettono di chattare con sconosciuti e avere il sesso letteralmente a portata di mano. Quel sesso, però, non è sempre da favola: accanto a qualche parentesi divertente e appagante, a letto emergono le solitudini, le insicurezze, le forzature, il vuoto. Da un entusiasmo iniziale per un territorio tutto da scoprire, si passa alle prime delusioni, alla sensazione di abbandono per un messaggio post-sesso che spesso non arriva, e a sviluppare il cinismo come corazza per farsi meno male. I “tipi di Tinder” diventano però anche attori necessari per una rinascita e riscoperta della propria femminilità, del proprio corpo e dei propri desideri, anche quando l’appuntamento si rivela un disastro. Un modo per conoscersi più a fondo, attraverso un contatto effimero con l’Altro.

Leggi un estratto del mio libro.

Spero che questi consigli vi siano stati utili!

Altri spunti potete trovarli in un sondaggio che ho fatto su Instagram chiedendovi cosa steste leggendo questa estate – ho salvato le stories in un highlight “Le vostre letture estive 2019” sul mio profilo così da poterle recuperare se siete in cerca di altre ispirazioni!

Se volete, seguitemi anche su Goodreads per sbirciare la mia libreria.

* NOTA: i link all’acquisto dei libri sono affiliati ad Amazon, ciò significa che se acquisterai dai miei link io riceverò un piccolo guadagno.
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