Sono quasi gli anni Duemila e una Marvi adolescente sta fantasticando sul fatto che sogna di pubblicare un libro. Di vedere quel nome sulla copertina. Che libro? Allora pensava a una saga fantasy. Aveva anche disegnato la mappa del suo mondo e scritto appunti di struttura geopolitica e definito il pantheon delle divinità (ovviamente non ho pensato a una religione monoteista).

Non ho pubblicato un fantasy, ma a ben vedere le (dis)avventure che possono capitarti su Tinder, se non sono magiche, possono essere quantomeno surreali.

Dunque, ho scritto un libro.

E me l’hanno pure pubblicato.

L’editore è Agenzia Alcatraz, sorella della casa editrice con esperienza decennale Tsunami Edizioni. Un editore indipendente, che mi ha fatto scoprire questo piccolo grande mondo che ha il vantaggio di essere fatto di persone appassionate e coraggiose e non di una catena di montaggio.

Come ci sono arrivata?

Grazie a quanto ho costruito in questi anni, grazie a questo blog e alla community che ho creato. L’editore mi seguiva già, la scorsa estate poi ho pubblicato un racconto su Wattpad (avevo letto che a volte ne sono usciti casi editoriali e anche lì ho fantasticato) e lui si è detto che quello era il momento di contattarmi per chiedermi se volessi strutturare un libro. Ci ha visto lungo, ha seguito una intuizione. E meno male!

Quel giorno in cui ho firmato

Ho firmato. L’ho scritto a letto, di notte, in pochi mesi.

Non è stato facile scriverlo. Ci sono stati dei momenti quasi di rigetto fisiologico, come un impianto estraneo che non mi apparteneva. Lo scollamento è un processo che ti fa quasi un male fisico. Prova tu a staccare una parte da un’altra, dopo che hanno convissuto avvinghiate per anni. Perché quella di quegli anni di Tinder non è la stessa Marvi di oggi. Ci ho dovuto fare i conti, con quell’altra, seppure scomoda come i vestiti che non mi entrano più. Ho dovuto odiarlo questo libro, poi perdonarlo (e perdonarmi), per poterlo infine amare.

Avvistato #TATC in Porta Venezia a Milano!

Così oggi sono qui, con un libro tra le mani che reca il mio nome.

Esce il 9 maggio nelle librerie (ma potete già acquistarlo qui) e, di più: sarò al Salone del Libro di Torino per accogliere chi vorrà passare per due chiacchiere, comprarlo, farsi fare una dedica (forse sarebbero meglio auguri di storie soddisfacenti sulle app, piuttosto che dediche).

Eventi da non perdere al Salone del Libro di Torino

Il primo evento che segnalo è quindi questo:

Padiglione 2 – stand Tsunami/Alcatraz G101

Mi troverete lì sabato alle 11 e alle 15, per il resto sarò in giro al salone sperando di non comprare 137374848mila libri come sempre.

Altri eventi che segnalo, alcuni interessanti se avete come me a cuore il femminismo:

TUTTE LE RAGAZZE AVANTI! Cosa significa crescere femminista per le ragazze di oggi / Giovedì 09 Maggio, ore 14:30 – Sala Atlantide, con Giusi Marchetta, con Il tavolo delle ragazze

Perché è importante oggi in Italia parlare di femminismo con gli adolescenti? Un dialogo aperto in cui le protagoniste del Tavolo delle ragazze condividono le loro riflessioni sui temi della parità e della violenza di genere.

La circonferenza di una nuvola, Carolina Capria (HarperCollins) / Venerdì 10 Maggio, ore 10:30 – Caffè letterario, con Petunia Ollister

Come eravamo? Come siamo diventati? Lisa, 16 anni, ha smesso di mangiare perché le sembra un buon modo per poter finalmente sparire. Tommaso, 40 anni, si trova improvvisamente senza moglie, senza casa e senza lavoro… un fallimento totale, ma anche un punto di partenza per qualcosa di nuovo.

Michela Murgia, Noi siamo tempesta (Salani) / Sabato 11 Maggio, ore 18:30 – Arena Bookstock

Le storie degli eroi sono le prime e sole che sentiamo da bimbi. Michela Murgia decide invece di raccontare avventure collettive, perché l’eroismo è per pochi, ma la collaborazione è un superpotere che appartiene a tutti.

Lorenzo Gasparrini, Non sono sessista ma… Il sessismo nel linguaggio contemporaneo (Edizioni Tlon) / Sabato 11 Maggio, ore 15:30 – Sala Avorio
Partecipanti:
  • Raffaella Ferrero Camoletto
  • Maura Gancitano

Stereotipi, modi di dire e luoghi comuni fanno parte del nostro linguaggio quotidiano, frutto di una cultura patriarcale preesistente a noi. Individuare e analizzare le forme del linguaggio sessista ci permette di capire da dove hanno tratto origine, come sono cambiate negli anni, e perché rappresentano un limite nel raggiungimento della parità dei sessi.


Sarà il mio primo Salone del Libro. E ci metto piede da esordiente. Good job, Marvi adolescente.