Premessa

Caro amico Aspirante Maschilista,

voglio cominciare subito col rinfrancarti, dandoti una buona notizia. Sappi che non sei da solo in questo percorso, ma là fuori è pieno di tanti altri Aspiranti Maschilisti come te. 

E ti dirò di più: tra questi Aspiranti Maschilisti non troverai solo uomini come te, ma anche una categoria assolutamente insospettabile. Le donne. Quelle che sono riuscite a scampare al femminismo, si intende.

Questo breviario è pensato come un manuale scritto da uomo a uomo, per chi come te vuole diventare un Vero Maschilista (vedremo quanto è importante la tenacia in questo percorso, le trappole del femminismo infatti si nascondono ovunque) e ha bisogno di una guida pratica e alla portata di tutti.

Per cominciare però, è necessario che partiamo dalle basi. Nessuno ha infatti mai vinto una guerra senza aver conosciuto a fondo il proprio nemico. Non temere, c’è chi ha studiato prima di te proprio per permetterti di non doverti avvicinare troppo al Nemico e fornirti tutti gli strumenti necessari per riconoscerlo e neutralizzarlo.

Chi sono le femministe

Caro Aspirante Maschilista, è fondamentale che tu conosca l’identikit del tuo Nemico, ovvero le femministe, in modo da saperle riconoscere subito, prima ancora che ti circuiscano e ti aggrediscano in gruppo come sono solite fare, in barba al fair play e al “rispetto” di cui tanto parlano. Non dimentichiamo che esse sono un movimento mondiale organizzato, non vanno mai sottovalutate.

Femminismo: un movimento mondiale organizzato.

Delle femministe anzitutto devi tenere a mente una cosa: il loro scopo in questo mondo è annientare il sesso maschile. So che questa potrà suonarti come una affermazione forte, caro Aspirante, ma posso assicurarti che è proprio così.

Per convincerti che tu meriti di scomparire poiché sei Uomo, le femministe hanno inventato un sistema di potere a cui hanno dato il nome di “patriarcato“. Secondo quanto sostengono le femministe, il patriarcato sarebbe un sistema sociale in cui gli uomini detengono il potere sulle donne e su molti aspetti delle loro vite. Inoltre, secondo le femministe il patriarcato sarebbe dannoso non solo per le donne, ma anche per gli uomini, e questo ovviamente lo dicono per convincerti ad aderire alla loro causa facendoti credere che se lo fai anche tu come Uomo ne avrai benefici come ad esempio, indovina un po’?, non essere più maschilista!

Non ti chiedo ovviamente di credermi per Fede, ma posso portarti delle evidenze concrete per sostenere che è così. Fidati di un Maschilista veterano come me.

Analizziamo quindi i temi più comuni vicino ai quali potrà capitarti di imbatterti in delle femministe.

Contraccezione: come il femminismo controlla le nascite

Le femministe si battono per la contraccezione. Sai cosa è la contraccezione, caro Aspirante? Le femministe dicono sia un modo per prevenire gravidanze indesiderate e le malattie sessualmente trasmissibili (ah, ma esistono ancora? loro ovviamente ti diranno di sì che sono gravissime) e in definitiva avere un controllo sul proprio corpo (ma noi sappiamo che dal sesso libero alla promiscuità alla prostituzione è un attimo) ma in realtà tramite le contraccezione le femministe impongono il controllo delle nascite a se stesse e alle loro seguaci. E’ però un controllo delle nascite al contrario, ossia finalizzato a limitare le gravidanze. La gravidanza infatti è vissuta dalla femminista come un dramma: quell’evento che pone fine ai suoi sogni velleitari di donna in carriera.
E se anche alcune donne riescono a sfuggire a questo controllo delle nascite, riuscendo a generare prole, non è detto che non vengano irretite dopo, quando sono diventate madri, dalla pericolosa ideologia femminista. Una ideologia che le convince a dover abbandonare il ruolo di madre, i doveri coniugali, la cura della casa, richiedendo all’uomo – o meglio, pretendendola – una collaborazione in questi ambiti che è risaputo essere da secoli appannaggio solo del sesso femminile.

La parità che hanno in mente le femministe è un’illusione: è un ribaltamento dei ruoli in cui l’uomo diventi un “mammo” per consentire alla donna di fare carriera e/o uscire di più con le amiche, quando non si tratta addirittura di potersi ritagliare la “libertà” di poter scappare col primo che capita. Il femminismo è capace di giustificare perfino il tradimento con la parità dei diritti.

Lo so, sto buttando da subito molta carne al fuoco, difficile da digerire. Ma, caro Aspirante, consideralo un antipasto necessario perché tu possa goderti la cena che seguirà.

Aborto: il “piano B” delle femministe

Non solo la contraccezione, ma le femministe sostengono anche il diritto all’aborto.
A cosa serve l’aborto? Forse cominci ance tu a unire i puntini, caro Aspirante… L’aborto serve a far sbarazzare quelle donne dell’incombenza di essere madri, che gli è piombata addosso, prima che sia troppo tardi. Ossia, se non ci sono riuscite grazie alla contraccezione, le femministe ricorrono allo strumento dell’aborto per eliminare il problema. Poco gli importa che non spetti a noi, nè uomini nè donne, decidere su una Vita. Poco gli importa che probabilmente, se si sono ritrovate gravide, magari è perché non hanno condotto una vita così morigerata (guai a farglielo presente: diventeranno delle iene, ma sulla questione della libertà sessuale ci arriviamo tra poco). Alle donne femministe interessa solo garantire che quel “piano B”, ossia l’aborto, sia possibile e accessibile a tutte le donne. Infatti, le donne femministe non difendono l’aborto solo per se stesse, ma anche per le altre, sia seguaci che non seguaci del femminismo. Forse perché sperano di convertire quelle poverette che ancora non si sono fatte irretire, proprio quando si ritroveranno nel momento del bisogno a dover decidere se tenere o meno il nascituro.

Femministe unite per ostacolare le nascite e la prosecuzione della specie

Questa solidarietà, tendenza a fare gruppo, supportarsi a vicenda e quasi abnegazione, è un tratto distintivo delle femministe (la chiamano “sorellanza“, fa ridere, lo so). Devi stare molto attento a questo, caro Aspirante, ossia al fatto che le femministe si battono gratuitamente non solo per chi aderisce alla loro ideologia ma anche per tutte le altre, basta che siano nate donne. Anzi no, ultimamente ammettono anche quelle che non sono propriamente donne, tipo i transgender oppure altre persone particolarmente confuse sulla loro identità sessuale, tipo i gay, le lesbiche o peggio, quelli che dicono di amare e avere attrazione indipendentemente dal genere (si chiamano “pansessuali“, prendi nota, non si sa mai). Che poi mi chiedo, è così complicato? Nasci con un pene, sei un uomo, nasci con una vagina, sei una donna, ma le femministe amano complicare le cose, come tutte le donne del resto.

La “sorellanza” femminista

Consenso e molestie: trappole per Uomini

Una parola che spesso sentirai proferire da una femminista è “consenso“. Stai ben attento perché consenso è l’anticamera di un’altra parola che è bene che tu tenga a mente: molestia
Ti sembrano parole tutto sommato innocue o modaliole? Sbagli.
Caro Aspirante, io vorrei che tu memorizzassi che la parola “molestia” è una parola trigger (perdonami l’inglesismo, cercherò di limitarlo allo stretto necessario): quando tu senti o leggi la parola “molestia”, è bene che attivi tutti i tuoi sensi e allerti tutte le tue risorse difensive.
Quando una femminista si sta esprimendo sul tema delle molestie o lo tira in ballo in un discorso, sappi che nel 99% dei casi sarà per attaccare gli uomini e per fare demagogia su altre donne affinché facciano lo stesso. E qualsiasi uomo capiti a tiro o nel giro di quella conversazione online, sarà il bersaglio della femminista.
Per attaccare gli uomini le femministe si appigliano non solo alla molestia intesa come violenza fisica, ma costruiscono interi discorsi anche sulla violenza psicologica (che trovata “sottile”, eh?) facendo passare per violenza psicologica la qualunque. Ad esempio dei normali dissapori di coppia dove un uomo fa giustamente notare a una donna che non dovrebbe uscire vestita in un certo modo, o truccata in un certo modo, o frequentare certi posti e amicizie e via discorrendo. Di solito chi si lamenta di questa fantomatica “violenza psicologica” nel migliore dei casi è non una vittima ma una vittimista, nel peggiore dei casi è una femminista appunto.

Adesso dirò delle cose forti, caro Aspirante, delle cose che non ti piaceranno, quindi ti invito a raccogliere a te tutta la tua saldezza d’animo. 

Le femministe arrivano a far passare per vere delle storie di molestie che non lo sono e a provare a convincere gli altri a crederci. Come con le fake news, esatto, vedo che stai capendo! 
Su questa sfilza assurdamente vasta di storie di molestie le femministe ci hanno addirittura creato un movimento mondiale di denuncia con un hashtag, #metoo, e coinvolto attrici del cinema di Hollywood, fino alle nostre attrici italiane. Cosa non si fa per un po’ di celebrità! (Ha aderito anche Asia Argento al movimento italiano, che si è creato un hashtag suo, #quellavoltache, attrice che com’è noto non si cagava più nessuno, perdonami il linguaggio colorito ma quando ci vuole ci vuole).

Asia Argento e altre poverette che manifestano

Perché fanno questo?
Perché appellarsi alla pietà di altre donne, costruendo una narrazione con una vittima (la donna) e un carnefice (sempre l’uomo, ovvio) è uno strumento potente con cui le femministe raccolgono nuove seguaci della loro ideologia anti-maschilista.
Se non credi che possano arrivare a tanto, ti do una semplice prova, ma schiacchiante: per indicare l’uccisione di una donna, si sono pure inventate una parola apposta. “Femminicidio“. E se gli fai notare che anche gli uomini muoiono ma non per questo ci siamo inventati un parola a parte, loro non vorranno sentire ragioni. Ti diranno che non è la stessa cosa, che era necessario isolare questo fenomeno e dargli questa etichetta perché “secondo certe stime” (che sanno solo loro dove vanno a trovare, ricordati che le femministe sono abilissime con statistiche e percentuali, ma guarda caso sempre a loro favore), pare che bla bla le uccisioni di donne (per mano di uomini) bla bla siano aumentate del *colloca qui un numero altissimo per fare spavento* % nell’ultimo anno in Italia. Guarda caso, i fenomeni che loro denunciano – molestie, femminicidi, discriminazioni – nei prospetti statistici delle femministe sono sempre in aumento. Non è forse il caso di cominciare a dubitare di questo trend che è sempre in crescita ossia a loro favore? Ti invito a farlo. Dubita di quello che afferma una femminista. Sempre.

Sesso: la macchina per fare a meno degli Uomini

Il tema del consenso e delle molestie ci porta a un terreno caldissimo (perdona il doppio senso un po’ “hot”) per le femministe: il sesso.
Spero tu stia prendendo appunti, ti voglio ben attento caro Aspirante Maschilista, perché il sesso è quasi sempre al centro di ogni attacco femminista. Puoi stare certo che se un argomento sessuale e una femminista si trovano nello stesso post di Facebook, e tu sei lì in mezzo, la femminista cercherà di farti soccombere con qualsiasi mezzo.

Anzitutto, le femministe difendono la cosiddetta “libertà sessuale“, ossia la loro libertà di disporre come meglio credono delle loro grazie e di concedersi a chi vogliono, senza peraltro una ratio quantitativa (boh, potrebbero procedere all’infinito). Per carità, caro Aspirante, questo a noi Maschilisti non dispiace e non abbiamo motivo di ostacolare un movimento di donne che rivendica il diritto di fare sesso con tutti gli uomini che gli pare. Ma questa loro libertà sessuale è soggetta, attenzione, alla volubilità tipica della donna: pretende di decidere lei come, quando, quanto e perché.

Femministe che non mancano occasione di denudarsi per poi pretendere di essere rispettate come donne

Inoltre, la femminista pretende che le si chieda esplicitamente se è d’accordo, non solo all’atto sessuale in generale, ma anche alle singole pratiche entro l’atto sessuale. E vuole anche che questo consenso non venga dato per assodato una tantum, ma che venga rinnovato ed esplicitato ogni volta, con ogni persona diversa e perfino in momenti diversi seppure con la stessa persona. Sai come sono le donne, oggi gli va, domani non si sa. In pratica, peggio di una liberatoria per i dati personali dove ti tocca mettere tutte quelle crocette, quelle firme, leggere quelle clausole (anche quelle minuscole che non legge nessuno, e sono le più insidiose infatti!). Il sesso femminista è un sesso cavilloso che ti fa passare la voglia, ma del resto alle femministe non interessa davvero divertirsi nel sesso (ma oserei dire anche nella vita in generale), per questo sono tutte frustrate (ci torneremo in chiusura).

Soprattutto, le femministe non vogliono che il consenso si possa dedurre semplicemente da aspetti lampanti e visibili (come la scelta di un tipo di biancheria intima, la concessione di un sorriso dalla donna, una battuta un po’ sconcia già scambiata in chat) che ci consentirebbero di trarre delle conclusioni più rapide per tutti. No, loro vogliono rendere questa storia del consenso complicata, estenuante, piena di trappole. Ma tu sai già perché loro fanno questo, caro Aspirante Maschilista. Lo fanno solo per farci cadere in fallo, così poi da farci dei processi sommari e metterci alla gogna mediatica e sociale con accuse di “molestie sessuali”.

Femministe che sventolano mutande in segno di protesta

Questo ovviamente quando il sesso è realmente avvenuto. Perché, come abbiamo già chiarito sopra, le femministe sono delle illusioniste e affabulatrici capaci di inventarsi molestie, violenze e rapporti sessuali laddove al massimo c’è stato un bacetto, un occhiolino o un innocente fischio per strada da parte di noi uomini. Ah, anche per queste cose si sono inventate un nome, figuriamoci: lo chiamano “catcalling“. Prendi nota, caro Aspirante, caso mai ti dovessi ritrovare accusato di una cosa del genere. In tal caso, ti dico già che se ti ritrovi davanti a una donna che si infastidisce per un fischio per strada, è di sicuro perché è una donna insicura o che non sa apprezzare le lusinghe o frustrata (mi dispiace essere ripetitivo ma è così). Se a noi fischiassero per strada delle donne, ci infastidiremmo forse? Ecco, mi pare ovvio che sia una strumentalizzazione per accusarci di molestie e poi quello che ne segue, che ti ho poco sopra spiegato.

A proposito del sesso, ti invito a riflettere su un altro aspetto, caro Aspirante.
Secondo te perché le femministe promuovono la masturbazione femminile e l’uso di sex toys?
Cosa riproducono i sex toys?
Il nostro pene.
Perché li usano?
Dai, so che lo sai.
Esatto: usano sex toys perché tramite questi “oggetti del piacere“, come li chiamano loro per darsi un tono e mascherare le loro fantasie più porche (perdonami, ma su questi temi mi faccio prendere la mano, ma ti parlo da Uomo e Uomo), possono perfettamente sostituirci e sbarazzarsi di noi. Grazie ai sex toys le donne non hanno più bisogno di noi. E questo sta già accadendo adesso, te ne rendi conto?

Ti ho delineato questi temi che stanno particolarmente a cuore alle femministe, non per allungare il preambolo, ma perché è importante che tu conosca, caro Aspirante Maschilista, quali sono i terreni di scontro dove maggiormente potrai ritrovarti a fronteggiarle, essendo pronto ad avere delle contro argomentazioni a prova di aggressività (quando non addirittura isteria) femminista.

Ed è proprio su questi strumenti che adesso mi appresto a indottrinarti.

Manuale di auto-difesa maschilista

Caro Aspirante Maschilista, se sei arrivato fin qui, sappi che sei già a metà dell’opera. Saper riconoscere una femminista infatti non è da tutti ed è il primo passo verso l’apparecchiamento del giusto set di argomentazioni per smontare i suoi attacchi.

Argomentazioni: esempi pratici

Anzitutto, le argomentazioni appunto. Le femministe ne creeranno di arzigogolate, attingendo a statistiche come detto poc’anzi, ma anche a filosofe, scrittrici, artiste, politiche, ovviamente tutte donne, perché a loro serve rafforzare le loro tesi con altre femministe che magari prima di loro per qualche caso fortuito (o perchè anno saputo come conquistarsi certi ranghi, ti lascio intendere) hanno avuto una manciata di notorietà nella storia.
Il modo per smontare questi discorsi femministi insidiosi è lanciargli delle contro-argomentazioni che le sorprendano. Più imprevedibili e fantasiose sono, meglio è. Lo scopo è stordirle, non fornire loro appigli logici per poter ribattere.
Se impari il metodo, diventa facile e ti risulterà automatico trovare le giuste argomentazioni per questo scopo.

Ad esempio, se una femminista si incaponisce sul fatto che la sua condizione sarebbe inferiore e svantaggiata in quanto donna, falle notare che nei locali le donne entrano sempre gratis. E’ un fatto, non potrà negare questo suo privilegio nei confronti degli uomini.

Se una femminista si inalbera perché le hai dato (è legittimo, se lei ti ha attaccato) o le è stato dato della “zoccola“, falle notare che allora dovrebbe arrabbiarsi anche con l’Enciclopedia Treccani che afferma che zoccola = prostituta.

Se una femminista si infastidisce perché le spieghi qualcosa su cui evidentemente non è così informata o preparata come crede e vanta di essere (anche per questa cosa hanno inventato un nome, lo chiamano “mansplaining” e lo tirano in ballo in particolare se ti impicci su cose che secondo loro riguardano solo loro: guarda caso cosa? i temi di cui sopra! sesso, contraccezione, aborto, molestie, ecc. ecc.) tu replica che allora dovrebbero prendersela con tutta la categoria dei professori solo perché sono degli “uomini che spiegano le cose”.

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Se una femminista ribadisce che il loro intento non è schiacciare il sesso maschile ma raggiungere una cosiddetta “parità dei sessi“, falle notare che anzitutto questa parità la tirano in ballo solo quando va a vantaggio loro e poi chiedile anche perché allora danno sempre addosso solo agli uomini. Perché non se la prendono con altre categorie privilegiate tipo i gay? I gay ormai hanno più notorietà e diritti delle femministe: si vestono come vogliono (ossia con cattivo gusto nella maggior parte dei casi), fanno sesso con chi vogliono (promiscuo e che spesso genera contagi di HIV) e hanno perfino una festa dedicata che fa più numeri dell’8 marzo (il “Pride“, ma pride di cosa? Di conciarsi come dei pagliacci per strada?).

A proposito del Pride, questo potrebbe essere un altro tema di scontro. Stai ben attento. Ricordi che abbiamo spiegato sopra che le femministe sono solidali e si battono anche con chi non è come loro? Ecco, le femministe di solito difendono anche quelli della comunità LGBT (in realtà è una lobby ma su questo faremo un corso a parte perché è fondamentale capire che la lobby gay ha come scopo quello di svilire e cancellare la naturale virilità maschile per affermare la propria superiorità), ossia tutti quelli confusi circa il loro genere e orientamento sessuale come già detto. Ecco, a una femminista che difende il Pride ricorda che noi uomini eterosessuali non abbiamo mai chiesto di avere una manifestazione dedicata agli eterosessuali, nè scendiamo in piazza e men che meno ci conciamo a quel modo così ridicolo per reclamare dei diritti. Non vedo perché i gay debbano farlo e soprattutto a che pro? Solo per farsi ridere in faccia forse.

Gay che si rendono ridicoli al Pride

Caro Aspirante Maschilista, spero di averti fin qui dato sufficienti argomentazioni ma soprattutto averti trasmesso il segreto della difesa contro le femministe.

Dedicherei l’ultima parte del “metodo” a come uscire da una diatriba femminista nel caso in cui le cose si mettano male.

L’uscita di scena: come neutralizzare un attacco femminista di gruppo

Perché può succedere, caro Aspirante Maschilista. Devi metterlo in conto. Nessuno ha detto che sarebbe stato facile essere un Vero Maschilista. Ma non temere, solo a te voglio svelare il segreto per una uscita di scena perfetta.

Di solito ciò che fanno le femministe, soprattutto online e sui social (ma potrebbe capitarti anche nella vita “vera”, a casa, in ufficio, per strada) è richiamare altre femministe e coalizzarsi per accerchiarti e farti rimanere isolato e in minoranza. In questo modo loro posso inveire su di te prendendoti come capro espiatorio per le colpe (secondo loro) dell’intero genere maschile.

A questo punto dello scontro, caro Aspirante Maschilista, sappi che tutte le contro-argomentazioni di cui sopra cominceranno a non servirti a molto perché le femministe son capaci di riuscire a smontarle tutte e proseguire ad oltranza (sono instancabili e, cavolo, quanto parlano e scrivono!).

Ma sappi che tu non sei spacciato, caro Apirante Maschilista. C’è un’arma, una sola, che appena utilizzata ti consente una fuoriuscita immediata e sicura.

L’insulto.

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Se le argomentazioni per stordire le femministe non bastano, concedi loro una ultima invettiva dove cambi il registro linguistico e ricorri agli insulti diretti e personali. Lo so, lo so che adesso starai storcendo il naso. So che ti appare un gesto forte, quasi violento, che potrebbe contraddire la tua educazione e buona fede. Ma è necessario che tu lo faccia, caro Aspirante. Ed è anche legittimo che tu lo faccia. Del resto, quali argomentazioni logiche vuoi usare con delle persone che hanno come unico scopo quello di annientarti e farti passare per il colpevole di qualsiasi cosa gli dia fastidio? (un altro po’ ci accusano pure se le pubblicità le strumentalizzano o se alcuni matti le violentano per strada) Le femministe sono persone notoriamente irragionevoli, suvvia, è una battaglia persa!

Quindi tu insultale, Aspirante. Insulta senza timore, con coraggio e fermezza. Senza riserve. In particolare, per insultarle ti consiglio di insistere su ambiti sessuali, che come sappiamo sono quelli che le fanno dare di matto, e soprattutto non dimenticare di inserire tra gli insulti qualcuno di questi (ti dico i più efficaci): frustrata, isterica, repressa, nazi-femminista, poveretta. Se proprio ti senti carico e in vena di osare, aggiungi anche questi consigli: “prenditi un po’ meno sul serio”, “non fare polemiche sterili”, “e fattela una risata”, “non esagerare”.

Sai perché sono così potenti questi insulti sulle femministe? Perché per loro è terribile sentirsi dire in faccia la verità. Tu non le stai insultando, le stai solamente mettendo allo specchio, difendendoti da un attacco che loro per prime hanno iniziato.

Conclusioni

Caro Aspirante, o vogliamo a questo punto già dire, caro Maschilista?

Spero che tutte queste nozioni possano germogliare dentro di te e renderti un Vero Maschilista capace di fronteggiare il Femminismo nel mondo. Ce n’è tanto bisogno.

E spero che grazie all’identikit che ti ho fornito sarai in grado di riconoscere una femminista, perchè una femminista si può nascondere ovunque.

Può essere tua madre.

Tua sorella.

La tua compagna.

Tua moglie.

Tua figlia.

La tua dipendente.

La tua migliore amica.

Oppure, quel che è peggio, femministi potrebbero essere anche altri uomini, proprio come te.

Un Uomo femminista

Nota dell’autrice

Dedico questo articolo all’autore di un commento su Facebook (reale purtroppo) che era indirizzato anche a me:

Fortunatamente ci sono donne che sanno distinguere una polemica sterile da un’osservazione che ha un contenuto ben preciso. Ma purtroppo, ci sono anche donne frustrate che vedono odio e sessismo ovunque, e non sapendo come incanalare questa rabbia si limitano ad insultare gli altri. In parole povere, a PARER MIO tu e l’altra, di cui ahimé non ricordo il nome, siete solo delle poverette che non sanno con chi prendersela e che quindi lo fanno con l’universo (maschile), convinte che l’uomo sia incapace di ragionare e separare le varie argomentazioni su una polemica così sterile.Ma dato che è Natale, e che, qui lo dico io, onestamente avete rotto il cazzo con le vostre offese gratuite, auguro a voi e alle vostre figlie, se le avete, tutta questa innocente libertà sessuale per cui tanto vi battete qui oggi.Dato che non siete capaci di un civile confronto, per me l’argomento e chiuso. Ognuno resti della sua idea.

Un uomo su Facebook.

Grazie, perché mi hai profondamente ispirata.

E ringrazio anche Michela Murgia, per avermi indirettamente ispirata per il titolo di questo “manuale”.