Su Bossy ho dato il via a una nuova rubrica, “Dating 101“, in cui parlerò dell’ABC del dating con un punto di vista femminista. Per cominciare ho voluto affrontare uno dei dilemmi per eccellenza: chi paga al primo appuntamento?

Nella mia esperienza, è capitato che un ragazzo di Tinder mi invitasse a cena in un locale prenotando con TheFork, usufruendo del 50% di sconto; sul momento ho apprezzato l’idea di risparmiare, salvo poi, alla cassa, sentirmi dire che aveva dimenticato il portafogli a casa. Ho pagato tutto io, chiedendomi se fosse vero o non si trattasse di una scusa. Durante tutta la serata mi aveva parlato solo di quanto fosse cara la vita a Milano e di come lui detestasse andare a cena fuori: beh, poteva dirmelo e ci saremmo visti “già mangiati”!).

Perché è importante chiedersi chi paga al primo appuntamento?

Perché l’elemento del “chi paga” viene caricato di significato all’interno della dinamica di un appuntamento. Secondo Psychology Today, chi paga sarà anche chi detterà le aspettative sul prosieguo dell’appuntamento. Analizzando uno studio del 2010, il copione degli appuntamenti eterosessuali rimane mediamente lo stesso: l’uomo chiede di uscire alla donna e ci si aspetta che sia lui a pagare. Sempre secondo lo studio gli uomini hanno aspettative più alte se sono loro a pagare e se l’appuntamento avviene in casa e non in un luogo pubblico.

In una società patriarcale come la nostra, gli stessi uomini subiscono i ruoli imposti, riconducibili al concetto di mascolinità tossica. Per cui, assieme ai soliti “fai il vero uomo”, “non fare la femminuccia”, ci sono anche “fai il cavaliere”, “paga la cena” e così via. Quegli uomini che hanno l’opportunità di accorgersi dei ruoli di genere che li ingabbiano ne soffrono, sentendocisi stretti. Per le stesse ragioni legate al tipo di società in cui viviamo, spesso a noi donne viene insegnato a leggere l’offerta della cena come un chiaro segno che “gli piacciamo veramente” (sob).

Per questo – e tantissimi altri motivi – è fondamentale che gli uomini siano femministi: per lottare contro queste costrizioni di genere che ingabbiano anche loro.