Ok, sfatiamo questo mito.

Quale?

Quello per cui solo le donne cercano scuse per non fare sesso.

Gli uomini si lamentano tanto della scarsa “generosità” delle donne, ma quando poi ti dimostri interessata ad approfondire l’incontro, spesso si dimostrano spiazzati e impreparati.

Oggi i ruoli di genere sono sovvertiti e rimescolati: vi dico una cosa, ma meno male! Ne sono contenta, la sessualità è qualcosa di fluido (e se non è fluido il sesso, dico io… :P), qualcosa che rigide etichette non possono e non devono contenere.

L’uomo e la donna però – di qualsiasi orientamento sessuale – possono sentirsi un po’ disorientati in questo marasma.

Ancor di più un uomo che ha dovuto sorbirsi secoli di educazione coatta a una fantomatica virilità e adesso si ritrova ad avere a che fare con una donna sempre più auto-determinata, sicura di sé, decisa a prendersi ciò che desidera.

Così si fa strada nell’uomo una forte insicurezza.

Il passo dall’insicurezza al senso di inadeguatezza all’ansia da prestazione è breve. E può perfino paralizzare l’uomo, fino a tradursi effettivamente in un flop sotto le lenzuola.

Non è detto che quel flop ci sia o diventi una costante, fatto sta che è facile purtroppo rimanere ingabbiati da queste sensazioni negative, peggiorando spesso da soli la situazione e arrivando infine a dover addurre le scuse più fantasiose per non fare sesso.

Tipo “non faccio sesso alla prima sera” (se non ci credi, qualcuno lo ha davvero scritto su Tinder).

Oppure queste, molto fantasiose.

Oltre a queste, ecco le altre tipologie in cui puoi imbatterti.

Lo scheletro (vivo) nell’armadio

Le ex sono come gli zombie: prima o poi ritornano.

Un uomo corroso dall’idea della propria ex, che evidentemente non è riuscito a sigillare nell’armadio, probabilmente non si sentirà abbastanza sereno da buttarsi in una nuova storia e spesso neanche in una notte di sesso. Per questo ti ammorberà con racconti su di lei per infine salutarti sul ciglio di casa dicendoti che non si sente ancora “pronto”.

Armati di lanciafiamme, nel caso.

La Sindrome da “Il Diavolo Veste Prada”

Non sono magra, non sono super chic, e non capisco molto di moda. Ma sono sveglia. Imparo molto presto e lavoro come un mulo.

Ecco, se questa tipologia di uomo reagisse come Andrea ne “Il Diavolo Veste Prada”, magari non si farebbe schiacciare dalla Miranda di turno, non sarebbe frustrato lavorativamente parlando e non ti starebbe adesso fracassando le ovaie con le insoddisfazioni sulla sua carriera.

E invece non solo lo fa, ma quando si tratterà di passare l’esame scritto, lui ti dirà che attende una importante notizia di lavoro (seh, una promozione!) e che è molto in pensiero per questo, quindi sarà per un’altra sera.

Forse recupererà con gli orali, ma tu non lo saprai mai perché avrai già cestinato il suo CV.

Il Palestrato

Io non ho ancora capito se scientificamente l’attività fisica inficia la performance sessuale.

Fatto sta che potrà anche capitarti che lui ti dica di no, che quella sera non se la sente di spingersi oltre, perché ha già spinto troppo in palestra ed è spompato.

E allora tu ti chiedi: ma a che diavolo serve costruirti la tartaruga in palestra se poi non la fai toccare!?

Il Procrastinatore

L’attesa del piacere è essa stessa il piacere…

Te la ricordi quella pubblicità?

Ecco, io la odio.

L’uomo che per insicurezza tenterà di convincerti del vantaggio di procrastinare il piacere, ti trascinerà probabilmente in un sexting senza fine pur di non incontrarti dal vivo.

Taglia le conversazioni prima di essere inondata da una gallery di #dickpic che non faranno altro che renderti come Homer Simpson che non può addentare la ciambella.

Ad ogni modo, se dovessi riuscire a bypassare le sue scuse per non fare sesso e doveste finire a letto, in caso di flop spesso tutto si concluderà con uno sbrigativo “ti giuro che non mi è mai successo”.

Se questo sia vero, solo lui lo sa.

Tu nel frattempo stai già pensando a dove hai riposto il tuo vibratore preferito, per consolarti: sarà nel primo o nel secondo cassetto del comò?

Invece magari, al di là delle scuse più o meno fantasiose, semplicemente Desiderio ed Erezione in quei casi non erano collegati.

Vuoi saperne di più?

Visita il sito www.ticket2love.com e partecipa al contest “500 scuse”: quali scuse? Non quelle per non fare sesso, ma quelle per invitare chi ti piace a farlo.

In palio per la scusa più originale un viaggio a New York per 5 giorni per due persone, per vivere un’esperienza culturale al Museum of Sex e un tour nei luoghi d’amore più famosi della cinematografia newyorkese!

Ah, le #dickpic non sono ammesse come scuse per portarsi a letto qualcuno 😛

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