L’ultimo che mi ha detto “Tranquilla, anche se la dai la prima sera non cambia assolutamente nulla” è sparito puntualmente l’indomani. Quanto incide fare sesso al primo appuntamento?

C’è chi dice che, se a qualcuno piaci davvero, non importa se la darai alla prima, seconda, decima sera, ma tornerà a cercarti.

Dove sta la verità?

Io non l’ho ancora capito. Mentre attendo che qualche uomo mi illumini (fatevi avanti, parliamone sul mio gruppo Facebook) rifletto su alcuni comportamenti ricorrenti che ho riscontrato nei miei appuntamenti.

Appuntamenti a letto: differenze tra uomini e donne

La donna la dà, nel senso che la concede. E già questo temine, “concedere” (modo più raffinato per “darla”), presenta qualche problematica: suggerisce cioè che ci sia una parte che chiede e una che decide se cedere o meno un suo bene prezioso all’altro (tipo una compravendita). Che si decide è vero (consenso è la parola magica da non dimenticare in ogni rapporto), ma da questo cedere/dare scaturiscono una serie di modi di dire sessisti come “darla via”, “darla a tutti”, e così via.

Questo articolo è scritto per combattere il pregiudizio sulle donne che la “danno” alla prima sera.

La donna dà, ma in realtà riceve

C’è quest’altra idea radicata nella cultura della donna passiva, sottomessa, la donna nell’atto sessuale è spesso pensata in un atteggiamento “ricevente”.

Pensaci: a un uomo dici “scopami“, non gli dici “fatti scopare”. Lo invitiamo ossia a farci qualcosa: ci mettiamo nella condizione di subire qualcosa (con gran piacere se c’è consenso, ovvio).

Ipotizzo (non sono una studiosa): forse questa idea della donna ricevente risiede anche nella conformazione dei genitali maschili e femminili, ossia c’è qualcosa che deve entrare, essere inserito, in qualcos’altro. Quando pensate a una spina da infilare in una presa elettrica, pensate alla spina che si avvicina per entrare nella presa, non alla presa che si avvicina farsi penetrare dalla spina, no?

Sesso al primo appuntamento per gli uomini

Se una ragazza è promiscua è una t*oia, lui invece è un gran figo (e non un “puttano”).

Questo cliché deriva da un altro: l’idea dell’uomo conquistatore. L’uomo che riesce a far sue un certo numero di donne è visto come vincente; diversamente, è un “morto di f*ga” (anche questo termine è discriminatorio e risponde agli standard di mascolinità tossica, per approfondire guarda questo mio video su IGTV).

Le donne si saranno anche emancipate sessualmente rispetto al ’68, ma il sessismo ancora è dilagante (anche in Italia, sì, leggi questa mia intervista su “Dicktatorship“, un documentario italiano che ne parla), perchè il patriarcato è duro a morire.

Insomma:

Parli schiettamente di sesso, di ciò che ti piace, che non ti piace, delle tue esperienze passate?
Sei una t*oia.

A casa hai una scorta di preservativi, sex toys, lubrificanti?
 Sei una t*oia.

La dai al primo appuntamento?
Sei una t*oia.

Per un tot di uomini (e donne) sessisti, ce ne sono per fortuna anche altri che invece pensano che parli così schiettamente perché sei una donna libera e fiera di poter decidere sulla tua vita sessuale; che hai “l’arsenale” di profilattici in casa perché non vuoi beccarti malattie per via di un “Ops ho scordato il preservativo“; che se fai sesso al primo incontro è perché hai deciso, liberamente e consciamente, che lui ti piace e che non hai bisogno di fare strategie: vuoi prenderti ciò che desideri, e basta.

Sesso al primo appuntamento: pro e contro

Se la serata è stata piacevole e senti che lui a pelle ti piace, e siete entrambi eccitati, non vi è motivo o sotterfugio al mondo per dire “No, la prima sera no”. Non c’è una data di scadenza tipo “consumare preferibilmente entro il” per il sesso, un tempo stabilito su quanto aspettare dopo un appuntamento.

In realtà fare sesso al primo appuntamento ha un altro grande vantaggio (oltre a quello di soddisfare il desiderio del momento): se non c’è feeling sessuale male, lo scoprirai subito.